Personaggi di poche parole, duri fuori ma con un lato umano nascosto: la società finlandese si rispecchia nei suoi film
La nascita e lo sviluppo dell’industria cinematografica in Finlandia nel periodo interbellico è abbastanza simile a quello in molti altri Paesi non industrializzati: pochi uomini armati di ingegno e un bel bagaglio di sogni, un pubblico praticamente vergine, un’industria da tirare su da zero, tra influenza del cinema straniero con la sua sperimentazione e il suo glamour, e riadattamenti poco rischiosi di classici e canovacci del teatro nazionale, con la censura a controllare il tutto e la propaganda politico-ideologica dietro l’angolo pronta a permeare le sceneggiature.
In assenza di un milieu urbano, la stragrande maggioranza delle storie erano ambientate in campagna. La campagna torna periodicamente ad affacciarsi nel cinema finlandese, non più come semplice sfondo, ma come vero e proprio topos, il luogo abituale dei film. Il tema della campagna come luogo idilliaco in cui compiere un vero e proprio ritorno all’innocenza perduta è caratteristico del cinema finlandese contemporaneo, e sembra rispecchiare la nostalgia del popolo finlandese per i “bei tempi andati”, senza i ritmi frenetici della vita urbana e l’ambiguità insita nella modernità.
Un pubblico domestico estremamente ridotto ha fatto sì che la produzione cinematografica in Finlandia rimanesse su livelli modesti. Dopo il boom degli anni 50 (nel 1955 si raggiunse il picco ineguagliato di 30 pellicole nazionali), il cinema finlandese attraversò un periodo di crisi. Crisi registrata soprattutto in termini di pubblico pagante (record negativo toccato nel 1996 con soli 195.000 spettatori), dal momento che i cinema si ritrovarono a fare concorrenza alla dilagante presenza degli home video. Solamente a partire dal nuovo millennio il cinema finlandese riprese a funzionare a pieno regime, grazie a pellicole che tornavano ad affrontare temi quali l’identità nazionale e le tematiche emergenti nella società moderna finlandese.
I film finlandesi più famosi
Il film finlandese più famoso è senza ombra di dubbio “L’uomo senza passato” di Aki Kaurismaki (“Mies vailla menneisyyttä”), vincitore nel 2002 del Gran Premio Speciale della Giuria alla 55ª edizione del Festival di Cannes. Dello stesso regista ricordiamo anche: Leningrad Cowboys Go America, Le Luci della Sera, Nuvole in Viaggio.
Grazie alla collaborazione col fratello, i registi Kaurismaki ci hanno regalato film famosi come “Delitto e Castigo”, “Ho affittato un Killer” e “Vita da Bohéme”
Altri film famosi finlandesi sono Äideistä parhain (In Italia reperibile con il titolo “Due madri per Eero”), candidato dalla Finlandia per l’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2006 del regista Klaus Härö, Rare Exports – “Esportazioni Rare”, un film che ha riscosso enorme successo nei festival di cinema indipendenti.
Per maggiori informazioni su questi film o su altri registi finlandesi contemporanei potete controllare l’ articolo dedicato ai registi finlandesi.
Film finlandesi poco conosciuti in Italia
Per quanto riguarda alcuni film da recuperare, possiamo senza dubbio iniziare dal classico Valkoinen peura. Noto ai cinefili italiani col titolo “Il bianco pastore di renne”, il film è ambientato in Lapponia e racconta la storia di una donna vittima di una maledizione sciamanica, che la costringe a trasformarsi nottetempo in una renna assetata di sangue. Raccontata così sembra la trama di film ultra-trash, eppure la pellicola risultò vincitrice del premio come miglior film fantastico al festival di Cannes del 1953 (oltre ad essere in lizza per il Grand Prix Speciale della Giuria), e addirittura del Golden Globe come miglior film straniero nel 1957.
Sempre per rimanere a Cannes, citiamo Tulipää, di Pirjo Honkasalo e Pekka Lehto, nominato per la Palma d’Oro nel 1981. Il film ripercorre la vita di Algot Untola, letterato, giornalista e rivoluzionario attivo nella Finlandia pre-indipendenza. La mano misurata della Honkasalo (documentarista di primo piano) dota il film di una notevole forza espressiva, soprattutto grazie ai piani narrativi dei diversi periodi che si intrecciano sapientemente. Continuando con la Honkasalo, raccomandiano Tulennielijä (“La mangiafuoco”), del 1998, vincitore al Festival di Locarno nello stesso anno di due premi per i giovani registi e in lizza per il Pardo d’Oro. L’opera racconta la dura vita di due sorelle cresciute nella Finlandia del dopoguerra, e ha come temi i legami di sangue, il rancore e il perdono.
Senza dubbio da vedere Maa on syntinen laulu (“La terra è una canzone peccaminosa”) di Rauni Mollberg (e sceneggiato dalla Honkasalo), tratto dall’omonimo racconto. La pellicola è incentrata sulla vicenda di una giovane ragazza che intreccia una relazione amorosa con un pastore di renne, sullo sfondo della Lapponia della fine degli anni ‘40. La storia ha come temi la sessualità, l’alcolismo, lo zelo religioso oppressivo e le condizioni di squallore e brutalità nella Finlandia rurale pre-industrializzazione. Il film vinse il premio come miglior opera prima al Festival di Locarno del 1974, e rimane una delle produzioni finlandesi più note all’estero.
Se i film di guerra finlandesi sono la vostra passione, non possiamo esimerci dal raccomandarvi Tuntematon Sotilas (“Il milite ignoto”, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Väinö Linna), sia nella versione di Edvin Laine del 1955, che in quella di Rauni Mollberg dell’85. Pur senza toglier nulla all’opera di Mollberg, la versione più amata dai Finlandesi resta comunque quella in bianco e nero di Laine, tanto da essere regolarmente trasmessa in televisione ogni 6 Dicembre, anniversario dell’indipendenza dalla Russia. Il film narra la vicenda di un gruppo di giovani riservisti che da un giorno all’altro si ritrovano catapultati al fronte allo scoppio della Guerra di Continuazione.
“Il milite ignoto” è un’opera corale, con una pletora di personaggi ben definiti ed estremamente umani, nel bene e nel male. Da un romanzo che è considerato un monumento letterario in Finlandia, non poteva che nascere un’opera che gode di un vero e proprio culto. Fino a una o due generazioni fa, era infatti assolutamente normale imbattersi in bambini che giocavano a “Tuntematon Sotilas” e litigavano per chi dovesse fare il ruolo di Rokka, uno dei personaggi letterari più amati in assoluto in Finlandia.
Sempre per quanto riguarda i film bellici, citiamo anche l’ottimo Talvisota di Pekka Parikka, sulla Guerra d’Inverno, in lizza per l’Orso d’Oro a Berlino nel 1990.
“L’amore di Marja” del 2002 è di un certo interesse per il pubblico italiano, perchè la pellicola è ambientata nell’Italia degli anni ‘70, e narra dei problemi spesso drammatici a cui va incontro la giovane finlandese Marja quando si sposa con un italiano e si trasferisce in un paesino della Sicilia. La regista è Anne Riitta Ciccone, italo-finlandese, che ha voluto con la sua pellicola raccontare la storia vera di un dramma familiare sullo sfondo di un ambiente sociale alieno e oppressivamente tradizionalista. La bella Laura Malmivaara (moglie di Aku Louhimies, interpreta Marja e Vincenzo Peluso (il carabiniere de “Il ladro di bambini”) offre il volto al suo marito siciliano.
Film non-finlandesi ambientati in Finlandia
Concludiamo la nostra carrellata con i titoli non-finlandesi ma ambientati in Finlandia, e interpretati da attori finlandesi. L’ultimo corto che costituisce quel capolavoro di Jim Jarmusch “Taxisti di notte” è ambientato in una Helsinki deserta, bella come non mai, ed è interpretato dal compianto Matti Pellonpää, l’attore preferito da Aki Kaurismäki e protagonista di moltissime sue pellicole. Una storia che mette in luce il carattere dell’uomo finlandese, perennemente in bilico tra slanci di lirismo alcoolico, rudezza e una struggente malinconia esistenziale.
Finiamo con il russo Kukushka di Aleksandr Rogožkin, distribuito anche in Italia presso alcune sale cinematografiche, che narra la storia di tre personaggi che si ritrovano a loro malgrado a convivere, sullo sfondo della Guerra di Continuazione. Una donna lappone soccorre prima un soldato finlandese e poi uno russo e li accoglie presso la propria abitazione nel bel mezzo alla tundra più selvaggia. La pellicola è una variazione del classico triangolo amoroso, ed è estremamente spassosa, se non altro per il fatto che ognuno parla la propria lingua senza capire una parola di quello che dicono gli altri due.
Volete saperne di più?
Se qualcuno volesse approfondire il discorso da un punto di vista storico consigliamo vivamente la lettura del volume Nuvole in Paradiso. Una guida al cinema finlandese del critico cinematografico Peter Von Bagh, edito da Cineteca di Bologna.
Prima della crollo dell’URSS era praticamente impossibile per le compagnie straniere ottenere permessi per girare film su territorio sovietico. Grazie alla sua architettura e soprattutto alle sue chiese ortodosse, Helsinki si prestò come scenario per molti film ambientati in Russia. Esempi di questi film furono Gorky Park del 1983, girato al Parco di Kaisaniemi e nell’edificio storico dell’Università, e Reds, vincitore di 3 Oscar nel 1982. Per un elenco completo dei film stranieri girati in Finlandia, andate qui.