Registi finlandesi

I fratelli Aki e Mika Kaurismäki non sono gli unici registi finlandesi famosi

Esistono alcuni ottimi registi in Finlandia, le cui opere – raramente giunte in Italia nel circuito della distribuzione nazionale o nel mercato dell’home video – vale la pena recuperare. La stragrande maggioranza dei dvd di film finlandesi è dotata di sottotitoli in inglese, che rendono la fruizione possibile anche a chi non parla il finnico.
Vivere all’ombra di mostri sacri come i Fratelli Kaurismäki non deve essere facile, ma le nuove generazioni di registi finlandesi hanno saputo creare opere molto personali e apprezzate dal pubblico e spesso anche dalla critica.

I fratelli Kaurismäki

Alla domanda “Quali sono i registi finlandesi famosi?”, la risposta è semplice ed univoca: “I fratelli Kaurismäki”. Non si può parlare del cinema finlandese senza nominare i due fratelli Aki e Mika Kaurismäki, che dall’inizio degli anni ’80 sfornano cult movies apprezzati dai cinefili di mezzo mondo, come “Delitto e Castigo”, “Ho affittato un Killer” e “Vita da Bohéme”. I due hanno collaborato per quasi vent’anni, ma negli ultimi dieci anni hanno prodotto diverse pellicole singolarmente.

Il più osannato dalla critica, anche a livello internazionale, è Aki Kaurismäki. Caratteristici nella sua produzione sono i personaggi che si ritrovano all’improvviso ai margini della società, per rovesci di fortuna o per fallimento personale. Le persone dipinte da Aki Kaurismäki parlano poco, e si esprimono utilizzando una forma secca e formale di linguaggio, con dialoghi fatti di frasi brevi e pronunciate rapidamente. In finlandese la lingua parlata è nettamente diversa dalla lingua scritta, e i personaggi di Aki Kaurismäki utilizzano appunto la lingua scritta nelle loro battute, cosa che aumenta la percezione di alienamento dei protagonisti dalla società comune. Tra le sue pellicole la più famosa rimane “L’uomo senza passato” (“Mies vailla menneisyyttä”), vincitore nel 2002 del Gran Premio Speciale della Giuria alla 55ª edizione del Festival di Cannes.

Breve Filmografia di Aki Kaurismaki

Le Havre
Laitakaupungin valot (2006, Le luci della sera)
Mies vailla menneisyyttä (2002, L’uomo senza passato)
Juha (1999)
Kauas pilvet karkaavat (1996, Nuvole in viaggio)
Leningrad Cowboys Meet Moses (1994)
Total Balalaika Show (1994)
Pidä huivista kiinni, Tatjana (1994, Tatjana)
Boheemielämää (1992, Vita da bohème)
I Hired a Contract Killer (1990, Ho affittato un killer)
Tulitikkutehtaan tyttö (1989, La fiammiferaia)
Leningrad Cowboys Go America (1989)
Ariel (1988)
Hamlet liikemaailmassa (1987, Amleto si mette in affari)
Rikos ja rangaistus (1983, Crime and Punishment)
Calamari Union (1984)
Varjoja paratiisissa (1986, Shadows in Paradise)
Saimaa-ilmiö (1981, La sindrome del lago Saimaa)

I fratelli Kaurismäki hanno anche fondato il Midnight Sun Film Festival di Sodankylä.

Altri registi finlandesi famosi

Oltre ai fratelli Kaurismaki, tra i registi finlandesi famosi troviamo:

Renny Harlin, regista di film di azione hollywoodiani come “58 Minuti per Morire (Die Hard 2)” con Bruce Willis, “Cliffhanger – L’ultima sfida” e “Driven”, entrambi con Sylvester Stallone. Renny Harlin sta attualemente cercando finanziatori per lo storico “Mannerheim”, incentrato sull’omonimo generale finlandese.

Aku Louhimies, giovane regista (classe 1968) con all’attivo già sei lungometraggi. Delle pellicole, la più interessante è la più recente, “L’ordine” (Käsky), uscita nel 2008. Käsky, tratto dall’omonimo romanzo di Leena Lander (edito in Italia da Iperborea) narra la cruda vicenda di un soldato e della prigioniera a lui affidata, sullo sfondo della furiosa guerra civile che insanguinò la Finlandia nel 1918.

Markku Pölönen, classe 1957, ha all’attivo otto lungometraggi e una serie televisiva. Le pellicole di Pölönen – soprattutto commedie – ruotano intorno ad una nostalgica rappresentazione del mondo agreste finlandese degli anni passati, popolato di personaggi forse non sempre affidabili e gentili, ma comunque decifrabili ed autentici. Possiamo raccomandare “L’artiglio del cane” (Koirankynnen leikkaaja), tratto dall’omonimo romanzo di Veikko Huovinen, che racconta a cuor leggero il reinserimento nella società di un invalido di guerra, e le commedie Lieksa! e Ralliraita, tutte interpretate dall’ottimo Peter Franzen.

Klaus Härö, con il suo ultimo film Postia Pappi Jaakobille (“Posta a Padre Jakob”) ha riscosso un notevole successo di critica e di pubblico nel 2009. Il film per la verità è un po’ noioso, per cui vi rimandiamo al meglio riuscito Äideistä parhain (“La miglior mamma”, in Italia reperibile con il titolo “Due madri per Eero”), candidato dalla Finlandia per l’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2006. La pellicola racconta la triste vicenda di uno dei 72.000 bambini che durante la Guerra d’Inverno e la Guerra di Continuazione furono inviati in Svezia per sfuggire ai bombardamenti sovietici. Di questi bambini oltre 15.000 non fecero ritorno in patria alla fine delle ostilità.

Giovani registi finlandesi famosi

Aleksi Salmenperä (classe 1973) ha sfornato due film che hanno incassato parecchio al botteghino riscontrando anche il favore della critica. Parliamo di Miehen työ (titolo italiano: “Un lavoro da uomo”) del 2007, che parla di un uomo costretto a prostituirsi per mantenere la propria famiglia, e Paha Perhe (“La cattiva famiglia”, del 2010), tragicommedia sul divorzio ed i traumi che ne derivano, visti dalla parte dei giovani.

Il più giovane dei registi emergenti finlandesi, Dome Karukoski (classe 1977) affronta il mondo dei giovani e le sue tematiche nelle sue opere cinematografiche. Da Tyttö sinä olet tähti (“Bimba, sei una stella”) del 2005 a Naapapiirin sankarit del 2010 – ogni suo film coniuga incassi e recensioni positive. Vi raccomandiamo soprattutto Tummien perhosten koti (“La casa delle farfalle nere”), anche per il fatto che l’omonimo romanzo da cui è tratto il film è edito in Italia da Feltrinelli, autrice Leena Lander. Napapiirin Sankarit ha vinto ben sei premi Jussi -il corrispettivo finlandese dei David di Donatello- nell’edizione 2010 del concorso cinematografico.

Il più eclettico delle giovani leve, Antti-Jussi Annila (nato nel 1978) ha al suo attivo solo due lungometraggi, e tutti e due di ispirazione fantastica. Il primo, Jade Soturi, del 2006, è un film che coniuga il genere wuxia (quelli di arti marziali cinesi, per intenderci) con la mitologia finnica. Non interamente riuscito, vale comunque la pena di essere visto, soprattutto per le atmosfere e lo stile visivo. Molto migliore è il successivo Sauna, un horror di tipo metafisico, girato con un budget più ridotto e in meno tempo. Ambientato nella Finlandia di fine 1500, la pellicola è incentrata sul tema della colpa, del peccato e della sua assoluzione. Ottima fotografia e prova di recitazione degli attori protagonisti, tra tutti Ville Virtanen.

I fratelli Kaurismäki sono proprietari di due bar nel pieno centro di Helsinki, il Corona Bar, rinomato per i tavoli da biliardo e per i toast sublimi, e il piccolo Moskova, che ricorda come stile un anonimo bar della Russia sovietica, situato a fianco al Corona. Se decideste di entrare al Moskova non aspettatevi musica alta, cocktail scintillanti e arredamento da designer. Alla triste luce delle lampade al neon troverete solo tavoli in fòrmica, panche rigide e una selezione di drink che comprende solo caffè, birra, vodka e vino. Non aspettatevi neanche sorrisi e simpatia: il motto del Moskova è “Birra fredda e servizio più freddo!”

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