Il design finlandese

La creazione delle forme da dare agli oggetti è un’arte in cui i Finlandesi eccelgono.

Il design finlandese trae ispirazione da un lato dalla Natura nella scelta dei materiali, naturali come legno e vetro, e per le curvature sinuose, e dall’altro dal Funzionalismo con la sua economia di linee, e il concetto di forma subordinato alla funzionalità dell’oggetto.

Dagli uccelli in vetro di Toikka alle poltrone in plastica di Arnio, il design finlandese rispecchia la società in cui nasce: un rincorrersi di tradizionalismo e modernismo che si rispecchia nelle linee e nei materiali, per dare una forma agli oggetti della vita quotidiana.

Dove comprare articoli di design finlandese

La maggior parte dei prodotti di design finlandese di uso comune e prodotti in serie, come le ceramiche di Arabia, il vetro di Iittala, i tessili di Marimekko, è comodamente acquistabile presso i negozi-vetrina delle aziende produttrici, come ad esempio su Esplanadi a Helsinki. Per quanto riguarda pezzi più importanti (e costosi) esistono a Helsinki (e altrove in Finlandia) negozi specializzati, in cui potrete ammirare e toccare le creazioni dei maestri finlandesi della forma.

Se vi trovate a Helsinki fate un giro nel Distretto del Design, situato nei quartieri di Punavuori-Kaartinkaupunki. Nel Quartiere del Design oltre a boutique che trattano oggetti di designer emergenti, troverete lo spazio-vetrina del Design Forum, organizzazione nata allo scopo di aiutare e promuovere il design finlandese nel mondo, e negozi ampi e forniti come Aero (Erottajankatu 8), e Formverk (Annankatu 5). Se invece voleste acquistare i vostri prodotti on-line, vi suggeriamo Finnish Design Shop, negozio on-line finlandese disponibile anche in italiano. Se invece è solo la sete di conoscenza a guidarvi, vi consigliamo l’ottimo sito Finnish Design, su cui approfondire l’argomento.

La storia del design in Finlandia

È opinione comune che l’origine del design in Finlandia sia collocabile a fine Ottocento, in particolare nel decennio 1871-80. È infatti del 1871 la fondazione della Scuola di Scultura (Veistokoulu, più tardi nota come Scuola Centrale di Design Industriale, Taideteollisuuskeskuskoulu), e del 1875 quella della Società Finlandese di Design Industriale (Suomen Taideteollisuusyhdistys), nata con il compito di sovrintendere alla suddetta scuola e alla sua collezione di oggetti di design. Nel 1874 la più grande produttrice finlandese di oggetti in ceramica, Arabia, esibì la sua prima collezione, e due anni più tardi si tenne la prima mostra di design finlandese nel parco di Kaivopuisto a Helsinki.

L’irrompere sulla scena internazionale del design finlandese ebbe inizio agli albori del Novecento, con l’avvento dello stile Nazionalromantico e l’adesione di molti architetti finlandesi all’ideale wagneriano del Gesamtkunstwerk, che prevedeva un’integrazione totale di architettura strutturale e arredi interni, in nome di un’ideale estetico unificante. Opera maestra di questa sintesi artistica è la residenza-studio degli architetti Gesellius, Lindgren e Saarinen a Hvitträsk, curata fino nei minimi dettagli.

Parallelamente, l’educazione nel campo del design fece un grande passo in avanti proprio grazie a Lindgren, che, nominato direttore della Scuola di Design, diversificò l’insegnamento introducendo corsi in design tessile, della ceramica e dei metalli. Ancora oggi, nella suddetta scuola (divenuta dal 1 gennaio 2010 parte dell’Aalto University) si formano designer specializzati nell’uso di questi materiali.

Nel periodo successivo all’indipendenza in Finlandia l’interesse dell’industria per il design dei prodotti si intensificò e nacquero numerose collaborazioni, collezioni di oggetti e tecniche sperimentali, che riscossero un notevole successo anche a livello internazionale. Tra i Finlandesi il nome di Alvar Aalto iniziò a farsi notare, prima grazie alle tecniche di curvatura del legno, che gli permisero di realizzare il capolavoro della poltrona Paimio (1931). e poi per il sinuoso vaso Savoy (1936), negli anni assurto come simbolo del design finlandese, e uno tra gli oggetti presenti in quasi tutte le case finlandesi.

Dopo l’inevitabile arresto dovuto alle guerre del 1939-45 (Guerra d’Inverno, Guerra di Continuazione, e Guerra di Lapponia), il design finlandese conosce una nuova epoca d’oro a partire dagli anni Cinquanta, anche grazie all’impressionante crescita industriale del Paese, con la conseguente produzione e diffusione di oggetti per la vita di tutti i giorni. Nel Dopoguerra assistiamo al consolidarsi a livello internazionale di Alvar Aalto, e all’ascesa di nuovi astri nel firmamento del design finlandesi, tra tutti Tapio Wirkkala – con i suoi oggetti in vetro e legno -, Kaj Franck – con le serie ispirate ai principi del funzionalismo prodotte per Iittala e Arabia -, Antti Nurmesniemi – con la serie di sedie prodotte per la Triennale di Milano, che gli valsero il Grand Prix del design – e Maija Isola – la più famosa design tessile finlandese, e anima artistica di Marimekko.

Con il passare degli anni il design finlandese si è affermato sempre di più sullo scenario mondiale, e oggi è apprezzato per l’alta qualità dei materiali, la finezza e la semplicità delle linee, spesso ispirate alle forme della natura incontaminata caratteristica della Finlandia. Citiamo due nomi tra i più grandi designer ancora in vita: Eero Arnio, il più grande innovatore nel campo dell’arredamento, con le sue poltrone futuristiche e l’utilizzo della plastica come materiale prediletto, e Oiva Toikka, insuperato maestro nella creazione di squisiti oggetti in vetro dalle linee delicate e armoniose.

Uno degli astri nascenti del design finlandese, Stefan Lindfors, ha disegnato un vibratore chiamato Serpent a causa della forma ispirata a quella dei rettili striscianti, progettato e realizzato interamente in Finlandia.

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